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21.04.2022

Obiettivo: ridurre l’impatto sull’ambiente

La ditta CHN Transports SA ha sede in una delle regioni più belle della Svizzera. Al fine di preservare questa bellezza anche per le prossime generazioni, le emissioni di CO2 vengono coerentemente ridotte sia in ambito aziendale che privato.

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I membri dell’ASTAG sono consapevoli della propria responsabilità circa la riduzione delle emissioni di CO2. Tuttavia, la consapevolezza da sola non basta, ora devono seguire i fatti.

 

La CHN Transports SA dà pertanto il buon esempio e aderisce all’iniziativa «we go green!», partecipando così all’impegno dell’ASTAG a favore del clima e dell’ambiente: «i nostri sforzi per ridurre l’impatto sull’ambiente non iniziano solo oggi», sostiene Frédéric Voisin, direttore dell’impresa di trasporto. Sono state adottate misure efficaci e di facile attuazione, e questo da molto prima dell’avvento dei nuovi motori: «tali misure comprendono il car pooling dei nostri collaboratori, la limitazione geografica delle nostre attività di trasporto, la sensibilizzazione all’uso di veicoli elettrici, l’illuminazione nonché corsi di formazione per la guida EcoDrive con l’ASTAG», spiega Frédéric Voisin.

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Motori alternativi: non sono (ancora) un’opzione

Inoltre, sono state svolte ricerche per capire come sia possibile ridurre il consumo di energia elettrica anche grazie ai collettori solari –, carta e altri materiali da ufficio. Frédéric Voisin: «Nel 2020 abbiamo introdotto la gestione elettronica dei documenti, grazie alla quale siamo riusciti a ridurre dell’80% la posta in arrivo. Abbiamo altresì introdotto l’invio elettronico dei nostri documenti. Tutto questo comporta anche un risparmio di carta pari al 40 per cento».

 

Frédéric Voisin intende puntare sulla sostenibilità anche nel core business, uno dei principali responsabili delle emissioni di CO2. Si sta pertanto esaminando la possibilità di impiegare camion alimentati a elettricità, idrogeno o gas. Tuttavia, «le dimensioni attuali della nostra azienda non ci consentono di investire in queste tecnologie ad oggi molto costose. In base alle nostre ricerche, un autocarro elettrico con cassone ribaltabile dovrebbe percorrere circa 50’000 km all’anno per raggiungere la soglia di redditività. Dato che abbiamo deciso di limitare le nostre attività a livello locale, siamo ben lontani dal raggiungimento di tali percorrenze annue».

«Tutti possono contribuire»

Secondo Frédéric Voisin, passerà ancora un po’ di tempo prima che aziende come la sua siano in condizione di acquistare i suddetti veicoli. Fino ad allora, continuerà a fare tutto il possibile, anche in ambito privato: «personalmente circolo con un’auto elettrica e non la cambierei con nient’altro. Non la ritengo un oggetto di moda, bensì una realtà accessibile a tutti». E aggiunge: «ognuno di noi, dal canto proprio, può dare il suo piccolo o grande contributo per ridurre l’impatto sull’ambiente».

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